La sopravvivenza del ragno, ovvero del buon uso della libertà

 Cara/o Amica/o
il libro che sta sfogliando, “La sopravvivenza del ragno, ovvero del buon uso della libertà” descrive un progetto concreto di inclusione socio-lavorativa che abbiamo chiamato “Art. 3” dalla Costituzione Italiana, e che consideriamo un piccolo contributo per un modello di migliore integrazione fra persone disabili e persone non disabili. Nel libro cerchiamo di mostrare, in piccola scala, quello che si può concretamente fare per migliorare la qualità della vita di molte persone disabili e delle loro famiglie, nella speranza che con l'aiuto di persone di buona volontà e delle istituzioni preposte, si possa allargare ad una scala più vasta. Ma sarebbe sbagliato ritenere questo progetto una forma di indulgente concessione alla causa delle persone più fragili, crediamo fermamente che un mondo solidale “convenga” per tutti, che rappresenti cioè un vantaggio reale per disabili e non disabili e che quindi battersi per una minore sperequazione, significa battersi per un vantaggio sociale collettivo, battersi per se stessi. E' un libro sfida che immagina che i cambiamenti sociali possano nascere dal basso, dalla gente comune, dalle piccole istituzioni, come la nostra, che, anche in periodi difficili come quello attuale, non si rassegna alla passività ma fantastica e cerca di contribuire, ad una società più giusta e solidale, con reali pari opportunità e, in particolare, dove nessuno si debba vergognare dei propri limiti e delle proprie fragilità delle quali non ha nessuna colpa. E' un libro che spera di portare un piccolo beneficio alla causa di chi non è in grado di sostenere i propri diritti da solo. Abbiamo voluto rappresentare con delle immagini fotografiche momenti di vita lavorativa svolti nell'ambito del progetto, abbiamo aiutato i protagonisti per fargli acquisire il piacere di vedersi nelle immagini e di mostrarsi, l'orgoglio di essere se stessi, per fargli superare la dolorosa sensazione di essere una parte negletta della società, ma anche per mostrare che esistono parti della nostra società, le imprese che hanno accettato di collaborare con noi, che sono solidali e che possono essere prese come esempio di integrazione sociale. Pensiamo che mostrare a volte può essere meglio di raccontare. Grazie alla convergenza di molti sforzi la qualità della vita delle persone disabili è molto migliorata negli ultimi decenni e può ancora molto migliorare, ma allo stesso tempo basta poco per tornare indietro o non permettere a queste persone e alle loro famiglie, di vivere dignitosamente.  Queste persone, con la loro presenza quotidiana, ci impongono di non aspettare, di non fermarci, di non diventare inerti, passivi, rassegnati, in  attesa che i tempi migliorino, accettando come ineluttabili quelle che sono scelte poltiche discrezionali, che purtroppo negli ultimi tempi hanno penalizzato molto le persone meno in grado di difendersi e tutelarsi. Se lei è in grado le chiediamo pertanto di farsi latore di questo messaggio, di pubblicizzare il più possibile questo nostro sforzo, di diffondere il più possibile le idee che lo animano, di promuovere dibattiti, anche piccoli, in qualsiasi contesto le possa sembrare adatto, con gli amici, nei luoghi di lavoro o dovunque possa ritenere possibile, dove, se volete, noi potremmo essere presenti. Ci piacerebbe che questo libro potesse essere letto, criticato dibattuto, insomma che diventasse uno dei tanti possibili strumenti per portare avanti una società meno sperequata e ingiusta.

Fratel Giuseppe Brunelli
Opera don Calabria - Roma

Cookie policy